Anticipazioni sul sodalizio tra Giuseppe Ungaretti e André Pieyre de Mandiargues F ine interprete della poetica ungarettiana, traduttore e ammiratore dell'affricano: sebbene l'attenzione riservatagli dalla critica sia stata contenuta, lo scrittore, saggista e drammaturgo André Pieyre de Mandiargues (14 marzo 1909-13 dicembre 1991) merita di essere ricordato tra le amicizie francesi significative di Giuseppe Ungaretti dalla fine degli anni '40. L'epistolario inedito conservato nella maestosa Abbaye Notre-Dame d'Ardenne che ospita oggi gli archivi dell'IMEC (Institut Mémoires de l'Édition Contemporaine), 1 indirizzato proprio allo scrittore francese, restituisce il tenore di questo sodalizio: anzitutto evidenzia, se proprio non disvela, l'alta considerazione che Ungaretti riservava all'autore di Feu de Braise-considerato «il più bel libro dell'annata» 2 1959-, nonché alla moglie, la nota pittrice Bona Tibertelli de Pisis, nipote del metafisico Filippo, per la quale aveva scritto due generose presentazioni; 3 in